Il mio primo telescopio

Consigli utili per chi vuole scoprire l'universo


Quando si sta acquistando un telescopio i due fattori ai quali si dovrebbe dare importanza sono l’apertura dello strumento e la qualità delle ottiche, scegliendo poi con cura un rapporto focale corretto e le attrezzature di supporto adatte.



Nozioni di base per l’astrofilo

 

 

Apertura (diametro)
L’apertura libera di un telescopio è il diametro dell’obiettivo a lenti o a specchio espressa in millimetri o in pollici. Più grande è l’apertura, più luce viene raccolta e più luminosa (e migliore) sarà l’immagine. All’aumentare dell’apertura aumentano i dettagli visibili e la nitidezza dell’immagine. L’apertura determina anche l’ingrandimento massimo utilizzabile.

Lunghezza focale
Questa è la distanza (di solito espressa in millimetri) di un sistema ottico dalla
lente (o specchio primario) al punto dove si forma il fuoco del telescopio (punto
focale). Maggiore è la lunghezza focale del telescopio, più elevati sono gli ingrandimenti di cui è capace, quindi l’immagine sarà più grande e il campo inquadrato più piccolo.

Rapporto focale
E’ il rapporto tra la lunghezza focale del telescopio e la sua apertura. Per esempio, il rapporto focale f/ di un telescopio da 200mm di apertura e 1000 mm di lunghezza focale è pari a: 1000/200 = f/5. I telescopi con rapporti focali compresi tra f/4 ed f/6 sono considerati “luminosi” o “veloci”. Essi offrono ingrandimenti più bassi e inquadrano campi più estesi rispetto a sistemi meno luminosi, come quelli compresi tra f/8 ed f/15.

Gli ingrandimenti
L’ingrandimento del vostro telescopio può essere cambiato variando l’oculare. Per determinare l’ingrandimento dovete semplicemente dividere la lunghezza focale del telescopio per la lunghezza focale dell’oculare che state usando. La formula per il calcolo dell’ingrandimento è la seguente:Guadagno luminoso
Durante la notte, quando il nostro occhio è perfettamente adattato all’oscurità la nostra pupilla si dilata mediamente di 7mm, ciò permette la massima raccolta di luce dall’ambiente che ci circonda. Per un telescopio di un dato diametro il guadagno luminoso è dato dal rapporto tra il diametro (mm) dello strumento e l’apertura in millimetri della nostra pupilla alla massima dilatazione.Maggiore è il diametro dello strumento più elevato è il potere di raccogliere luce e vedere oggetti deboli.

 

Magnitudine limite
La magnitudine limite osservabile con un dato strumento è la magnitudine apparente della stella più debole presente nel campo visivo dell’osservatore. Questo valore da anche un’indicazione della qualità del cielo che si sta osservando. I telescopi catturano più luce rispetto all’occhio umano, permettendo di osservare oggetti con una luminosità più bassa. La stella più debole che si può scorgere ad occhio nudo sotto un cielo non affetto da inquinamento luminoso è di sesta magnitudine, mentre con un piccolo telescopio o binocolo di 50mm di diametro è possibile scorgere stelle di decima magnitudine. All’aumentare del diametro dell’obiettivo aumenta la magnitudine limite delle stelle visibili. Naturalmente questi valori sono strettamente legati alla qualità del cielo.

La risoluzione
La risoluzione o potere risolutivo può essere definita come la quantità di dettagli che un particolare telescopio può vedere., La risoluzione viene normalmente espressa in secondi d’arco e ci sono sessanta secondi d’arco e sessanta minuti d’arco in un grado.Uno dei metodi più utilizzati per verificare il potere risolvente di uno strumento è l’osservazione e la capacità di separazione di stelle doppie molto vicine.


Cosa voglio osservare?

Se quello che vi interessa maggiormente osservare sono i pianeti e la luna, allora avete bisogno di uno strumento che vi fornisca immagini luminose, molto contrastate e ben risolte; allora l’acquisto ideale si rivela un buon rifrattore. Se il prezzo vi spaventa potreste rivolgere la vostra attenzione ad esempio verso un piccolo maksutov (non meno di 90 mm); tali strumenti si comporteranno egregiamente nell’osservazione ad alta risoluzione.

Se invece il vostro interesse è diretto principalmente verso gli oggetti molto deboli del cielo, come le galassie e le nebulose, quello che necessitate è di uno strumento che raccolga la più grande quantità di luce possibile. La scelta quindi cade su un riflettore di grande dimensioni (grande apertura), oppure su un Dobsoniano (grandi riflettori montati su semplici sostegni altazimutali).


 


Dove effettuerò le mie osservazioni?

Più che considerare il luogo vero e proprio, ovvero da un balcone o da un prato in campagna, bisogna considerare la bontà del cielo! Spesso quando si parla di osservazioni dal balcone di casa si pensa subito ad un cielo se non pessimo, comunque di bassa “qualità”. Spesso è vero, ma non è detto: questo perchè se il balcone in questione è di un casa sperduta in alta montagna allora il cielo sarà comunque ottimo!

Questo è importante da capire. Se volete principalmente osservare oggetti molto deboli del profondo cielo è molto probabile che la scelta giusta sia un grosso riflettore, o un dobsoniano, ma se poi il cielo che vi sovrasta è pessimo allora non riuscirete nel modo più assoluto ad osservare gli oggetti che vi interessano.


 


Quali sono le attrezzature che dovrò acquistare?

OTTICA
I telescopi ottici si dividono principalmente in due classi, i rifrattori e i riflettori, in base al tipo di elementi ottici utilizzati. Esistono poi schemi ottici misti detti catadiottrici.

MONTATURA
Fondamentalmente una montatura deve essere SOLIDA, ovvero deve evitare la propagazione alla strumento di tutte le vibrazioni (indotte da voi o dall’ambiente) verso il tubo ottico.

MOTORIZZAZIONE
Per “motorizzazione” intendo qualsiasi sistema elettronico (quindi elettrico) che agisca sul movimento di uno o entrambi gli assi della montatura di un telescopio.

TREPPIEDE
Il treppiede è la parte preposta a sorreggere il peso della montatura, dello strumento e di tutti gli accessori montati, ne consegue che deve avere un certa solidità per garantire una buona stabilità.


 


I principali schemi ottici dei telescopi

RIFRATTORE ACROMATICO
Lo schema ottico base di un rifrattore è composto da un doppietto di lenti levigate (crown e flint). La luce attraversando questo schema ottico viene convogliata sul piano focale.

RIFRATTORE APOCROMATICO
Per eliminare l’aberrazione cromatica caratteristica intrinseca dei telescopi rifrattori, viene utilizzato un doppietto o tripletto di lenti con un elemento ED (vetro a bassa dispersione).

Vantaggi Rifrattori
L’intubazione chiusa protegge l’ottica;Minima manutenzione nel tempo; Non richiedono collimazione; Alto contrasto e grande risoluzione delle immagini grazie all’assenza di ostruzione; Eccellenti per l’uso nell’osservazione lunare, planetaria e stelle doppie; la versione Apocromatica offre immagini incise e dettagliate senza falsi colori.

Svantaggi Rifrattori
Più costosi, pesanti e ingombranti rispetto a telescopi di pari diametro e diverso schema ottico. Presenza di aberrazione cromatica nella versione non apocromatica, presenza di distorsione dell’immagine soprattutto ai bordi.


RIFLETTORE NEWTONIANO
Il telescopio riflettore è un tipo di telescopio che raccoglie la luce per mezzo di uno specchio parabolico, la riflette su uno specchio secondario concentradola sul piano focale.

Vantaggi
Compatti e trasportabili fino a lunghezze focali di1000 mm. Schema ottico esente da aberrazioni cromatiche. Eccellente per la visione di nebulose, galassie e ammassi stellari; sono validi anche per osservazione lunare e planetaria. Performanti nell’astrofotografia del cielo profondo.

Svantaggi
Non adatti per osservazioni terrestri; richiedono una maggior cura e manutenzione soprattutto per l’operazione di allineamento delle ottiche (collimazione). Leggera perdita di luminosità dovuta all’ostruzione dello specchio secondario.


SCHMIDT-CASSEGRAIN
Questo schema ottico usa uno specchio primario e secondario abbinati ad una lastra correttrice asferica (Schmidt), utilizzata per correggere l’aberrazione sferica causata dallo specchio primario concavo.

Vantaggi
Versatile, utilizzabile per tutti i tipi di osservazione. Compatti e trasportabili, immagine dettagliata su tutto il campo visivo, molto buoni per osservazione planetaria e lunare ad alto ingrandimento e per l’osservazione degli oggetti del cielo profondo.

Svantaggi
Perdita di luce dovuta all’ostruzione causata dalla presenza dello specchio secondario.


MAKSUTOV-CASSEGRAIN
I telescopi Maksutov-Cassegrain sono simili agli Schmidt-Cassegrain. Essi infatti sono dotati di una lastra correttrice (Menisco) per rimuovere l’aberrazione sferica.

Vantaggi
Compatti e trasportabili, nonostante la elevata lunghezza focale; ottimali per osservazione planetaria e lunare ad alti ingrandimenti, offrono immagini dettagliate e contrastate, eccellenti anche per osservazione terrestre

Svantaggi
Rapporto focale alto e campo ridotto. Tempi elevati per l’equilibrio termico delle ottiche; maggior peso.


SCHMIDT-NEWTON
Questi telescopi catadiottrici combinano i vantaggi delle ottiche Schmidt abbinate allo schema ottico Newton.

Vantaggi
L’immagine è esente da coma rispetto ai newtoniani puri, idonei all’astrofotografia sia con reflex che ccd.

Svantaggi
Necessità di collimazione periodica.


MAKSUTOV NEWTON
Altro schema catadiottrico come il Maksutov-Cassegrain, utilizzano un menisco concavo per eliminare l’aberrazione sferica causata dallo specchio primario.

Vantaggi
Campo completamente piano, forniscono immagini contrastate e nitide. Idonei sia per l’osservazione planetaria che l’astrofotografia.

Svantaggi
Peso e ingombro del tubo ottico.